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Tricase Porto

Tricase Porto è un piccolo borgo di 269 abitanti, frazione della Città di Tricase. Affacciato sul mare Adriatico del basso Salento, si estende lungo gli otto chilometri del tratto di costa rocciosa che va da Torre del Sasso, a levante, al promontorio del Calino, a ponente. Situato a pochissima distanza da Santa Maria di Leuca.

Il nome della città a cui appartiene, Tricase, deriverebbe dai primi tre casali (tre case) esistenti in quest’area che, riunendosi, formarono il primo importante nucleo abitativo. Un’altra ipotesi, riconduce la denominazione del luogo ad un’origine Greca, facendo risalire il nome ad un funzionario dell’impero Romano d’Oriente, Demetrio Tricase.

PORTO DI TRICASE

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Le prime testimonianze scritte che riportano l’esistenza di questo luogo, risalgono a 7 secoli addietro. Quando Tricase Porto e tutta la Provincia di Lecce, inclusa Brindisi e Taranto, facevano parte del Regno di Napoli, sotto la guida del Re Andrea d’Ungheria e la Regina Giovanna I d’Angiò. Nel 1348, re Andrea fu assassinato. Di conseguenza, il fratello Luigi d’Ungheria invase il Regno di Napoli per vendicare la sua morte, di cui era accusata la moglie e Regina Giovanna I d’Angiò.

Solo nel marzo del 1352, un trattato di pace consentì l’evacuazione degli ungheresi, liberando il Regno dopo quattro anni di forti difficoltà interne ed economiche. 

 

PORTO DI TRICASE

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In questi anni, a causa dell’assedio, Brindisi aveva subito molti danni. Per cui, la regina Giovanna decise di risollevare la città concedendole sette privilegi. Tra questi, il quarto, era “Dichiaro, ch’il porto di Tricase, quel di Villanova o  di Santa Sabina e il fondaco di Lecce sian  membri della dohana di Brindisi”. Si tratta del primo documento storico in cui compare il nome di Tricase Porto. Da ciò si evince che, durante il medioevo, aveva un valore finanziario tale da poter aiutare Brindisi nella sua ripresa. 

PORTO DI TRICASE

La Torre Difensiva

Affacciandosi sul porto dall’alto della strada, si vede benissimo un costone roccioso che si protende verso il mare. In quel punto, secondo testimonianze storiche, nel 1569 fu eretta una torre costiera, a 116 metri sul livello del mare, disegnata dall’ingegnere Fontana dai fratelli Sansone ed Ercole Pugliese. Essa, insieme alle altre, fungeva da sentinella per avvistare l’arrivo delle navi nemiche: Turchi e Saraceni. La Torre comunicava visivamente a sud con Torre Palane e a nord con Torre del Sasso, a sette chilometri di distanza. 

Nel XIX fu poi distrutta dalle forze navali inglesi, durante l’epoca del Blocco Continentale Napoleonico. Precisamente, il fatto accadde nel luglio 1810. Quel giorno, la fregata inglese Leonidas, di ritorno dall’assedio dell’isola di S. Maura in Grecia, abbatté la Torre, uccise la guardia e inchiodò il cannone per renderlo inutilizzabile. E così rimase fino ai primi anni del ‘900. Dopodiché fu rimosso, lasciando, però, a quel lembo di terra, il toponimo di Pizzo Cannone.